Ieri grazie a Promotor Interntional, che mi ha fornito un accredito stampa, sono stato a visitare il Motor Show a Bologna; adesso ti racconto com’è andata.
Arrivo
Anche se tu non hai la più pallida idea di dove sia il Motor Show non puoi non trovarlo; ti basterà seguire uno dei tanti autobus con la scritta Motor Show che, stipati di gente, si dirigono verso il centro fiere. Una volta giunti sul posto si intuisce subito che l’entrata è quella verso la quale si dirige il fiume di persone, quasi fosse un pellegrinaggio.
Questo mi porta a pensare che, nonostante le case automobilistiche abbiano disertato in massa l’edizione e l’area espositiva sia stata ridotta rispetto gli anni scorsi, la formula adottata quest’anno orientata a focalizzare l’attenzione sulle gare sembra comunque piacere.
Aree espositive
Personalmente non mi hanno entusiasmato molto, forse sarà stato che ogni volta che preso il coraggio provavo a farci un giro, il più delle volte venivo spinto fuori energicamente dai bassi della musica di alcuni stand (ma sicuramente era dovuto al fatto che peso poco) pompata in modo tale da non rompere solo le orecchie. Alla fine vista anche la ressa ho desistito.
Meritava invece l’area dedicata alle sportive di un tempo, su tutte Lancia Stratos e l’Audi Quattro che hanno fatto la storia dei rally e che hanno mantenuto immutato tutto il loro fascino.
MotorSport Arena
Ecco secondo me la MotorSport Arena è il vero Motor Show, il suo cuore e da sola vale la giornata. Qui il rombo delle macchine che corrono sulla particolare pista si trasforma in una musica e i piloti sembrano giocare con le proprie vetture in una sfida uno contro l’altro resa difficile dalle precarie condizioni del terreno e della pista. L’accesso al paddock mi ha permesso di vivere da vicino il “dietro le quinte” dove i meccanici smontavano e rimontavano le macchine con la velocità con cui forse uno riesce normalmente a cambiare una ruota. Inutile dire che gli occhi di tutti erano puntati su Valentino Rossi, seguito all’interno da una coda di giornalisti e fotografi ad ogni suo spostamento e da tutto il pubblico in piedi sulle tribune all’esterno.
Ragazze immagine
Malgrado quello che si potrebbe pensare erano poche le ragazze immagine messe come belle statuite ad allietare la vista del pubblico; logicamente quelle poche venivano prese d’assalto da maschi che alla loro vista dimenticavano di avere fidanzata o moglie al seguito e correvano con un filettino di bava che penzolava dalla loro bocca ad abbracciarle e a farsi fotografare quasi fosse un trofeo da mostrare agli amici.
Sala stampa
La sala stampa era bella e comoda, peccato però che era del tutto sprovvista di un collegamento ad Internet via cavo o wireless se non quello messo a disposizione da Telecom chiaramente a pagamento, per la modica cifra di 5 euro per 5 ora. Insomma si poteva fare uno sforzo ed assicurare un collegamento ad Internet gratuito!
Non c’era Wireless ma c’era il pranzo offerto, a buffet. Io che non lo sapevo quando mi sono reso conto di tale ghiotta opportunità sono andato, timidamente, a fare un giro di perlustrazione e ho trovato dei bellissimi vassoi che brillavano; mi son subito messo in pole position in attesa delle vivande ma poi mi sono accorto che i vassoi brillavano perché i solerti giornalisti si erano spazzolati tutto ciò che era commestibile leccando il vassoio alla fine; sarà stato forse perché avevano preparato poco o forse perché erano a digiuno da giorni, insomma non so non ho ben capito.
Conclusioni
Il Motor Show quest’anno si è trovato a dover fronteggiare il fatto di essere stato abbandonato dalle case automobilistiche. Ha reagito nell’unico modo possibile ossia puntando tutto sulla MotorSport Arena, sulle gare, sullo spettacolo e su un Valentino Rossi capace anche in auto di fare impazzire i tifosi e abbassando considerevolmente il prezzo d’entrata.
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