Io la SLS SMG della Mercedes fin’ora l’avevo vista solo in televisione a fare da Safety Car nei Gran Premi di Formula 1, ferma ai box con le porte ad ali di gabbiano aperte o in pista con dietro una serie di F1 che fanno zig zag per scaldare le gomme. Che poi a dire il vero a forza di vederle in televisione in questo modo ti viene anche da pensare che queste macchine non siano vere, insomma un po’ come vedere una macchina di F1 che ti sorpassa in autostrada, quando mai è successo? Ma a volte succedono cose che non ti aspetti e così quando una sera Marco Cappelletti, direttore delle filiali Mercedes di Lugano e Mendrisio, mi dice che nel pomeriggio gli era arrivata una SLS AMG non ho potuto non chiedergli di farmela vedere! Scendiamo insieme nel sotterraneo ed eccola lì, avvolta in un telo nero. Marco sfila il telo e finalmente ecco che ho a portata di mano una delle macchine più belle e potenti mai prodotte. Mercedes ha voluto riproporre il mito delle porte con apertura delle ali da gabbiano su una macchina dalle altissime prestazioni, facendo rivivere una delle più belle auto della storia, la 300 SL prodotta alla fine degli anni 50.
La SLS AMG è un’auto con la classe Mercedes, le cui caratteristiche parlano da sole: 8 cilindri a V di 6′208 cc. – 571 CV a 6′800 giri – 650 Nm di coppia massima a 4′750 giri – 1′620 kg di peso – da 0 a 100 km/h in 3.8 sec. – 317 km/h autolimitati – telaio e carrozzeria interamente in alluminio, prima vettura ad essere interamente progettata dalla divisione sportiva AMG. Insomma rimango incantato a guardarla. E come se non bastasse una settimana dopo mi ritrovo all’Hotel Villa Principe Leopoldo per assistere alla spettacolare presentazione di questa macchina, fatta arrivare dal cielo come se volasse, direttamente nel prato dell’Hotel! Insomma a questo punto io pensavo che poteva bastare, mi pareva che fosse già il massimo, perché non è che succede proprio tutti i giorni di assistere ad eventi di questo genere.
Ma in realtà il bello doveva ancora arrivare: quando Marco mi ha detto “questa settimana andiamo a provare la SLS” non mi è parso vero!
Arrivo in concessionaria e la macchina è pronta; entrambe le porte aperte verso il cielo, bellissima; giusto in tempo di fare qualche foto e mi ritrovo all’interno. L’abitacolo è comodo con degli ottimi sedili anatomici perfettamente avvolgenti ed entrare e uscire è più facile di quanto non si possa immaginare; non resta altro che chiudere le porte e schiacciare il tasto start: l’8 cilindri si avvia con un rombo pieno, di quelli che ti fanno brillare gli occhi. Il cambio è automatico sequenziale, con le classiche alette sul volante. Tolgo il piede dal freno e sfioro l’acceleratore, l’ago del contagiri sale, il rombo aumenta: si parte. A questo punto le emozioni si susseguono, non si ha quasi il tempo di pensare: sono al volante di una macchina per pochi, speciale. I primi metri sono di circospezione mi godo il rombo del motore; lo sterzo è diretto e preciso. Ma la SLS non è una macchina che puoi guidare premendo sull’acceleratore con delicatezza, la tentazione di affondare il pedale avviene quasi subito: e quando lo fai si scatenano tutti i 571 cavalli dell’8 cilindri schiacciandoti al sedile con un rombo del motore che è una musica.
Improvvisamente il mondo intorno è come se si fermasse, la macchina sembra veramente volare in una dimensione parallela; la tenuta di strada è impressionante, neutra e precisa grazie alla ripartizione dei pesi praticamente identica all’anteriore e al posteriore, lo sterzo diretto trasmette sicurezza, il motore spinge brutale, la potenza è scaricata a terra da un cambio al volante a 7 marce con doppia frizione che fa salire l’ago del contagiri alla zona rossa in un attimo e ti incolla al sedile con un rombo secco che solo le auto da corsa sanno regalare!
Guidare quest’auto è una esperienza unica: dal momento in cui sali, abbassi le porte e spingi il bottone start fino a quando scendi è un susseguirsi di emozioni, quasi come se paradossalmente fosse lei a guidarti e non il contrario. Poi quando scendi e la guardi con le porte aperte verso l’alto capisci che l’emozione non la provi solo alla guida!
Insomma se non si fosse capito a me è piaciuta. Grazie Marco 😉
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