Il fine settimana scorso ho partecipato per la prima volta al Parsenn Derby di Davos, gara di discesa libera di sci; adesso ti racconto come hanno organizzato e gestito il cronometraggio.
Venerdì mattina abbiamo ritirato i pettorali e il relativo trasponder da tenere addosso e che sarebbe servito per cronometrare tutti gli eventi durante i giorni di gara. Erano previste 5 sessioni di prove cronometrate sia il venerdì che il sabato, la gara a squadre sabato e la gara individuale domenica.
In prova si poteva partire come si voleva e con chi si voleva, anche più per volta, quindi bastava presentarsi alla partenza e mettersi in coda e aspettare il proprio turno; poco più in basso dell’arrivo c’era la partenza dell’impianti di risalita dove era stato messo uno schermo che aggiornava i risultati in tempo reale, in ordine alfabetico evidenziando ogni parziale. In cima c’era un punto con gli arrivi dei vari impianti, ristornate ecc. ed era stato messo un beamer che proiettava la lista con i tempi aggiornata in tempo reale. In cima alla gara quando si entrava nella tenda della partenza il trasponder rilevava la tua presenza e evidenziava su un portatile il tuo nome e il tempo dell’ultima prova cronometrata effettuata. Lungo il percorso nel tratto più veloce c’era il rilevamento della velocità in corrispondenza del quale era stato piazzato un tabellone che ti permetteva di leggere la tua velocità in quel momento. Chiaramente tutti gli orari sia per la ricognizione della gara sia per le prove erano rispettati al secondo. Applausi agli organizzatori e a chi ha gestito il cronometraggio; organizzazione ineccepibile!
Alla fine di gennaio ho invece partecipato al Rosa Challenge, in Italia ad Alagna, gara simile a quella di Davos. Se devo fare un confronto mi viene da sorridere (per non dire piangere). Il cronometraggio in quel caso era manuale e all’arrivo i partecipanti venivano riconosciuti a vista; considerando il fatto che si partiva a coppie ogni 30 secondi e si poteva superare concorrenti più lenti lungo il tracciato (personalmente ne ho superati divesri) il riconoscimento a vista forse non era il metodo ideale! Chiaramente era fantascienza riuscire a capire il tempo fatto dopo aver tagliato il traguardo e le classifiche sono arrivate con ritardo nel pomeriggio alla premiazione. Peccato però che facendo le cose manualmente molti tempi sono risultati sbagliati, assegnati alle persone sbagliate o addirittura proprio non assegnati, come nel mio caso (e di altri). Quindi confusione totale e classifiche sbagliate. Però alla premiazione c’erano i “DJ fighi” con la loro bella sciarpetta al collo per rendere tutto più bello, ci sono, per gli sponsor, gli articoli sui giornali che dicono che è andato tutto bene e che è tutto perfetto, c’erano i regalini degli sponsor nella borsa ecc. ecc. Ovviamente il costo dell’iscrizione alla gara di Davos è stato inferiore a quello della gara di Alagna 😉
Probabilmente a me sfugge qualcosa ma non sarebbe meglio lasciare in “DJ fighi” per la discoteca e concentrarsi su come si gestisce una gara seriamente, magari prendendo spunto da chi ci riesce benissimo?
Nel frattempo avviso quelli del Rosa Challenge che sono arrivato, visto che risulto partito ma si sono persi il mio arrivo non vorrei che fossero ancora in pista a cercarmi… 😉
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Salve
Io sono un cronometrista e per esperienza, il 99% delle gare che cronometro sono di sci tutte con il riconoscimento del concorrente a vista e le classifiche le consegno trascorsi i 15 minuti di regolamento dopo l’affissione degli squalificati. Mai perso un tempo. SIcuramente non era il metodo sbagliato ma il personale poco qualificato
Marco le gare a cui mi riferisco io non sono quelle “tradizionali” ma sono simili alle maratore in cui, per la lunghezza del percorso (tieni conto che sono mediamente lunghe 12 – 15 km), ci si ritrova in pista contemporaneamente decine di concorrenti che si superano a vicenda. Sono 14 anni che partecipo a questi circuiti e nessun organizatore utilizza più un rilevamento dei tempi tradizionale, ma tutti utilizzano il trasponder e il cronometraggio è affidato a chi è abituato e ha i mezzi per crometrare eventi di questo tipo. Il cronometraggio del rosa challenge ad Alagna era affidato (e quindi certificato) ai cronometristi FICr, ovvero la federazione italiana cronometristi di cui tu probabilmente fai parte, che hanno usato un metodo tradizionale ma totalmente inadeguato per una serie di motivi al tipo di gara; gli organizzatori, che sono da anni nel giro delle gare, però lo avrebbero dovuto sapere come lo dovevano sapere anche i crono. Risultato: confusione totale, classifica totalmente sbagliata e figura ridicola!