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Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha parzialmente accolto il 30 marzo 2011 l’azione interposta dall’Incaricato federale per la protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) contro Google Inc. e Google Switzerland GmbH concernente Google Street View. Secondo la sentenza del TAF i convenuti devono provvedere a rendere irriconoscibili tutti i volti delle persone e tutte le targhe dei veicoli prima che le fotografie siano pubblicate su Internet. In prossimità di installazioni sensibili deve essere garantito l’anonimato delle persone. Il TAF è giunto alla conclusione che l’interesse della collettività di venire a conoscenza della fotografia dell’evento o l’interesse economico dei convenuti non possono in alcun caso prevalere sul diritto alla propria immagine, poiché è possibile e proporzionato esigere dai convenuti di rendere irriconoscibili le immagini sia in gran parte che completamente. La sentenza può essere impugnata con ricorso al Tribunale federale.

L’IFPDT ha interposto un’azione presso il TAF l’11 novembre 2009 dopo che Google Inc. e Google Switzerland avevano respinto la sua raccomandazione dell’11 settembre 2009. Nell’ambito dell’azione l’IFPDF aveva in sostanza richiesto di rendere irriconoscibili i volti delle persone e le targhe dei veicoli e di preservare l’anonimato in prossimità di installazioni sensibili. Le fotografie di aree private e di strade private devono inoltre essere rimosse da Google Street View. I convenuti sono tenuti a informare in modo anticipato in quali città e paesi saranno scattate le fotografie e quali città e paesi saranno disponibili online.

Il trattamento dei dati è lesivo della personalità
Ogni persona ha il diritto alla propria immagine che è parte integrante del diritto della personalità. Per principio non è permesso scattare la fotografia di una persona senza chiedere la sua approvazione in modo preliminare o in un secondo tempo. Nell’ambito della protezione dei dati, il diritto all’autodeterminazione in materia d’informazione, che è garantito dalla Costituzione, significa che ogni singola persona ha il diritto di disporre dei propri dati personali indipendentemente dalla confidenzialità delle informazioni in questione. Questo vale anche per le fotografie, nelle quali le persone appaiono come elementi secondari, in una parte del paesaggio, dell’ambiente o dell’evento. Anche in questo caso, il cosiddetto «staffage», il diritto all’autodeterminazione in materia d’informazione deve essere rispettato e bisogna sempre procedere a una ponderazione degli interessi in gioco.

Il diritto alla propria immagine prevale
Nella ponderazione degli interessi – da un lato il diritto alla protezione della sfera privata e il diritto alla propria immagine della persona in questione e dall’altro i diritti meramente economici fatti valere dai convenuti – non bisogna trascurare il fatto, che la posta in gioco, in ultima analisi, non è un divieto totale di Google Street View, ma la pubblicazione di immagini su Internet unicamente, se sono rese irriconoscibili, o la possibilità di disporre di tali immagini solamente, se le persone in questione hanno dato il loro consenso.

I convenuti fanno valere anzitutto il loro interesse economico all’attività di Google Street View, in particolare l’estensione della loro posizione di mercato nelle applicazioni online di cartine geografiche e l’entrata in nuovi mercati, come ad esempio quello dei sistemi di navigazione. A questo si aggiunge la vendita di spazi pubblicitari. I convenuti fanno inoltre valere gli interessi di molti privati, aziende ed enti pubblici all’utilizzazione gratuita del servizio online Google Street View, che sono da ritenere, anche in questo caso, come interessi finanziari propri.
I convenuti mettono in conto un’eventuale lesione dei diritti della personalità di molte persone nell’interesse del loro successo economico. Eventuali lesioni della personalità potrebbero essere evitate, ma comporterebbero un onere finanziario supplementare per i convenuti, poiché essi dovrebbero rendere ancora più irriconoscibili le immagini, parzialmente in modo manuale. Questa spesa supplementare non metterebbe evidentemente in pericolo l’esistenza dei convenuti. Un trasferimento dei costi supplementari sugli utilizzatori del servizio online non sarebbe inoltre escluso. Il fatto di evitare un onere finanziario supplementare e anche l’offerta gratuita del servizio, ciò che rende Google Street View economicamente attrattivo, sono da considerare di principio come interessi dei convenuti volti a realizzare un profitto, che non possono tuttavia prevalere sugli interessi delle persone in questione.

Il Tribunale amministrativo federale
Il Tribunale amministrativo federale giudica i ricorsi contro le decisioni di autorità federali e, in determinate materie, di autorità cantonali e statuisce quale autorità di prima istanza nei procedimenti promossi mediante azione. Nelle procedure, nelle quali il Tribunale federale amministrativo non decide in ultima istanza, le sue decisioni possono essere impugnate con ricorso al Tribunale federale di Losanna e Lucerna. Il Tribunale amministrativo federale, con sede a Berna e Zollikofen e dal 2012 a San Gallo, si compone di cinque Corti e una Segreteria generale. È il più grande tribunale in Svizzera con 70 giudici e 300 collaboratori.

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