Ieri, 1° marzo, io e Cristina Giotto di ATED siamo stati ospiti della puntata di La consulenza con Antonio Bolzani di RETE UNO; in collegamento telefonico ha partecipato anche Andrea Artoni. Si è discusso di droni e aeromodelli, tra regole, sicurezza e tecnologia e del progetto che stiamo gestendo con Ated4Kids, Il mio primo drone.
Durante l’ora di trasmissione sono stati parecchi i temi e aspetti trattati con numerose domande e interventi da parte degli ascoltatori; quello che ancora una volta è emerso è la generale paura o diffidenza nei confronti dei quadricotteri, dovuta più che altro ad un uso poco consapevole o poco informato da parte di chi li pilota. La loro diffusione a macchia d’olio nell’arco di questi ultimi anni, vuoi per la apparente facilità di utilizzo, vuoi per la possibilità di filmare e fotografare da un insolito punto di vista, non coincide con una conoscenza di leggi e regolamenti da parte degli utilizzatori e questo a volte porta ad incidenti o a situazioni pericolose o fastidiose. Per questo motivo noi di ATED e Ated4Kids abbiamo deciso di promuovere il progetto Il mio primo drone proponendo un corso della durata di 7 mesi che coinvolga ragazzi e genitori, caratterizzato da un percorso che comprende lezioni per assemblare il drone, configurarlo, imparare ad utilizzarlo in sicurezza, conoscere le leggi e normative sia legate all’uso del drone che al rispetto della privacy, per arrivare a cercare di stabilire un record facendo volare tutti i droni insieme al termine del corso.
Sono circa 90 le famiglie che hanno aderito a questo progetto che è partito ufficialmente l’11 febbraio scorso con la prima lezione dedicata all’assemblaggio del drone; nonostante qualche problema con la fornitura dei droni, ho notato entusiasmo e voglia di imparare e mettersi in gioco; non è mancato chi ha iniziato a sperimentare con il proprio figlio spingendosi anche oltre quanto era stato richiesto, o chi si è impegnato a fondo anche se non aveva esperienze specifiche pratiche. Da quanto ho visto sino ad ora tutti sono riusciti a portare a termine la prima fase dell’assemblaggio e non ho dubbi che così sarà anche per chi riceverà il proprio drone a breve. Inutile dire che questo riscontro non può che farci piacere!
Per tornare invece a quanto discusso ed emerso durante la trasmissione del primo marzo scorso, elenco di seguito un riassunto dell’attuale normativa vigente in Svizzera per quanto riguarda l’utilizzo di aeromodelli e quindi di droni. Se invece ti sei perso la trasmissione e la vuoi risentire, questo è il podcast. Buon ascolto 😉
In Svizzera l’Ufficio federale dell’aviazione civile UFAC, ha stabilito le seguenti regole d’esercizio per droni e aeromodelli:
Droni e aeromodelli con peso superiore a 30 kg
È richiesta un’autorizzazione da parte dell’UFAC. L’Ufficio fissa in ogni singolo caso le condizioni di ammissione e di utilizzazione.
Droni e aeromodelli con peso inferiore a 30 kg
Le regole sono contenute nell’ordinanza del DATEC sulle categorie speciali di aeromobili e possono essere così riassunte
- L’utilizzo di droni e aeromodelli è consentito senza autorizzazione a condizione che il “pilota” mantenga costantemente un contatto visivo con l’apparecchio.
- L’impiego di tecnologie accessorie che ampliano il naturale campo visivo, come binocoli o video occhiali, necessita l’autorizzazione dell’UFAC (procedura di autorizzazione).
- All’interno del campo visivo del “pilota” l’utilizzo di video occhiali e simili è consentito a condizione che un secondo “operatore” sorvegli le operazioni di volo e in caso di necessità possa intervenire in qualsiasi momento alla guida dell’apparecchio. L’operatore e il pilota devono trovarsi nello stesso luogo.
- Il volo automatizzato (esercizio autonomo) all’interno del campo visivo del “pilota” è concesso a condizione che quest’ultimo possa intervenire in qualsiasi momento alla guida dell’apparecchio.
- Le videoriprese aeree sono autorizzate in osservanza delle prescrizioni vigenti a protezione delle opere militari. Tale tutela si estende inoltre al rispetto della sfera privata, nonché a quanto prescritto dalla legge sulla protezione dei dati.
- Al di sopra di assembramenti di persone e in un raggio di 100 metri attorno a tali assembramenti per principio non possono essere esercitati droni (ulteriori informazioni e procedura di autorizzazione).
- Chi utilizza un drone o un aeromodello di peso superiore a 500 grammi deve avere una copertura assicurativa pari ad almeno un milione di franchi.
- In prossimità di un aerodromo vigono restrizioni di volo per droni e aeromodelli. È proibito ad esempio l’utilizzo di tali apparecchi volanti a una distanza inferiore a 5 km dalle piste di un aerodromo.
- È proibito utilizzare droni e aeromodelli nelle zone di controllo (CTR), ad un’altezza superiore a 150 m sopra il suolo.
- Cantoni e Comuni possono emanare ulteriori restrizioni per l’utilizzo di aeromobili senza occupanti.
- Le manifestazioni aeree pubbliche durante le quali vengono esclusivamente impiegati aeromodelli o droni anche in futuro non saranno soggette all’autorizzazione del DATEC.
Per visualizzare le zone proibite ti consiglio queste due fonti:
Per informazioni sull’utilizzo dei droni in rapporto alla privacy e alla protezioni dei dati puoi consultare queste fonti:
Informatics, ski racer, loves travels, Finland, Norway, mountains, squash, photography, Drones and RC Helicopter
Ciao le tue iniziative sono sorprendenti, non ero a conoscenza delle normative che regolano l’uso dei duroni in Svizzera sono positivamente colpito , non credo che in Italia ci siano normative così mirate ( voglio informarmi) comunque credo che il progetto che state portando avanti con i ragazzi sia molto utile , perché solo educandoli da giovani si possono ottenere risultati efficaci . Complimenti