Con l’avvio delle Olimpiadi di Parigi del 2024, l’attenzione si sta concentrando sempre di più sulla sicurezza e sulla gestione degli eventi. Uno dei punti cruciali riguarda l’uso dei droni durante i giochi. Nonostante i droni abbiano dimostrato il loro valore in molteplici contesti, dalle riprese cinematografiche all’agricoltura, le autorità olimpiche stanno adottando severissime misure per vietarne l’utilizzo durante gli eventi.
Il divieto dei droni durante le Olimpiadi di Parigi è principalmente motivato da preoccupazioni legate alla sicurezza. L’uso non autorizzato dei droni potrebbe comportare rischi significativi per atleti, spettatori e il pubblico in generale. La presenza di droni nelle vicinanze delle strutture olimpiche potrebbe interferire con operazioni aeree cruciali o costituire una minaccia diretta per la sicurezza delle persone presenti.
Per garantire il rispetto di questo divieto, sono state implementate misure rigorose e applicabili senza compromessi. Le autorità olimpiche e le forze dell’ordine collaboreranno attentamente monitorando l’area degli eventi al fine di identificare prontamente eventuali violazioni del divieto sui droni. Inoltre, saranno utilizzati sistemi avanzati di rilevamento e neutralizzazione dei droni al fine di proteggere lo spazio aereo durante le Olimpiadi.
Queste tecniche comprendono dispositivi sofisticati in grado di rilevare la presenza dei droni e bloccarne i segnali radio guidandoli fuori dalla zona vietata. Anche la possibilità d’intervenire direttamente tecnologicamente viene esplorata attraverso sistemi anti-droni che possono neutralizzare fisicamente i dispositivi non autorizzati senza causarne danneggiamenti e garantendo un ambiente libero da interferenze indesiderate.
È importante notare che questo divieto si estende a tutti le tipologie di droni inclusa la categoria professionale così come quelli adibiti al puro divertimento ricreativo; anche pilotaggio accreditato non sarà permesso nelle vicinanze delle sedi olimpiche durante gli eventi sportivi.
Va sottolineato che questa restrizione è stata introdotta in numerose edizioni passate delle Olimpiadi come misura preventiva volta a proteggere la sicurezza dell’evento stesso, mirando a garantire un ambiente privo d’insidie ed interruzioni per atleti e pubblico affinché possano godersi appieno lo spettacolo sportivo senza alcun rischio aggiuntivo derivante dall’utilizzo non autorizzato dei droni.
Anche EASA ricorda, con una comunicazione ufficiale, che “In vista delle imminenti Olimpiadi di Parigi e del gran numero di sport diversi praticati in questa parte della Francia, l’EASA desidera ricordarti che è importante non far volare il tuo drone in prossimità di grandi eventi pubblici.“
Nel frattempo sono state istituite ampie no fly-zone, minuziosamente controllare e consultabili tramite le mappe delle restrizioni UAS presenti sul portale ufficiale francese Geoportail.gouv.fr. Una delle prime vittime di questi controlli è stata Bev Priestman, allenatrice della squadra femminile di calcio del Canada in seguito alla denuncia del comitato olimpico neozelandese che aveva notato la presenza di un drone della squadra canadese intento a spiare gli allenamenti. Bev Priestman è stata sospesa per tutta la durata dei giochi e insieme a lei sono stati sospesi anche l’assistente Jasmine Mander e l’analista del team Joey Lombardi; Lombardi è stato anche condannato a 8 mesi con la condizionale per aver utilizzato droni per spiare gli allenamenti.
Il consiglio è quindi: godetevi le olimpiadi e lasciate a casa i droni 😉
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